capodanno

Capodanno a Olbia 2013 festeggiare in piazza

By Antonella | No Comments

Anche il 2012 è quasi terminato e siamo arrivati alla fine con un po’ di stanchezza, delusione per i risvolti non certo rosei della nostra economia, e c’è anche un po’ di nostalgia se pensiamo agli anni passati, tanto che quasi vorremmo tornare indietro…però la fine dell’anno ha sempre un certo fascino, il Natale, le luci, le cene con gli amici e  i parenti, insomma Novembre non è ancora terminato e siamo già qui a chiederci cosa si organizzerà nelle nostre città galluresi per il Capodanno 2013 in Piazza.  Questo è ormai il modo più amato da tutti per festeggiare il nuovo anno: la festa di Capodanno 2013 a Olbia è sempre una bellissima sorpresa che gli organizzatori lasciano attendere a lungo per creare il giusto fermento attorno all’evento, e dobbiamo dire che negli ultimi anni non ha mai deluso le migliori aspettative. Meravigliose scenografie di luci e fuochi d’artificio per serate all’insegna della qualità, tra concerti e performance di altissimo livello che hanno contribuito negli ultimi anni  ad un notevole incremento delle presenze turistiche nella nostra zona durante il periodo invernale. Capodanno è una festa straordinaria, da non perdere per momento che rappresenta, per le occasioni che mette a disposizione. Occasioni da prendere e gustare veloci, consumare e spendere subito come una cena o una vacanza di fine anno. Vi offriamo l’opportunità di prenotare tre notti in agriturismo, formula B&B con uno sconto eccezionale del 20% sul nostro listino, per darvi l’opportunità di festeggiare al Top senza perdere la serenità e il benessere che un breve soggiorno in campagna può regalarvi. Il 1 gennaio 2013 potrete risvegliarvi nel clima dolce e rilassante della Gallura più vera, avrete la possibilità di fare una lunga passeggiata tonificante lungo i sentieri della nostra Tenuta e respirare aria nuova e pulita per disintossicarvi e prepararvi ad affrontare nuove sfide. Non perdete l’occasione di apprezzare le offerte di intrattenimento e tempo libero che questa bella zona della nostra Isola può garantire anche in periodi meno affollati. Vi aiuteremo  a svelarne anche gli angoli nascosti e ingiustamente dimenticati.

Capodanno in Sardegna, le tue Feste a L’Aglientu con il 20% di sconto!

By Antonella | No Comments

Percorrendo il sentiero che arriva al guado del fiume

Prenotare un week end o qualche notte in agriturismo in Sardegna durante le feste natalizie, o per festeggiare il nuovo anno in compagnia all’insegna della serenità campestre significa farsi il primo regalo della stagione: la Gallura è magica anche durante l’inverno, con le sue mattine incantate di brina, i pomeriggi tiepidi, le passeggiate nell’aria limpida e cristallina della stagione fredda.

Il fuoco è la magia della notte gallurese

Attorno a un fuoco notturno nella campagna, ascoltare i suoni dell’oscurità e il crepitio della fiamma. O al risveglio del mattino, circondati dal canto semplice e raffinato della natura. Ci sono luoghi tutti da scoprire in Gallura, a piedi attraverso paesaggi incontaminati, scoprire i sentieri senza tempo che portano verso le fonti d’acqua, imbattersi all’improvviso in un antico castello costruito dal vento sui rilievi granitici, oppure in auto, percorrendo le strade panoramiche lungo la costa più bella dell’Isola. Tutto questo è lusso a portata di mano, per chi sa cogliere l’aspetto migliore della nostra terra.  Per voi, il fiore profumato del nostro inverno è da oggi ancora più conveniente con uno sconto eccezionale del 20% sul listino prenotando 3 notti. Non perdete l’occasione di rigenerarvi nella perla del Mediterraneo! Chiedi la disponibilità.

“Lu Mannali” in Gallura: retroscena di un festoso rito familiare

By Antonella | No Comments

Percorrendo da Olbia la strada per Buddusò, attraversando Loiri, Montelittu e Azzanì, si intuisce perché il mondo sembra di tanto in tanto fermarsi e a tratti recuperare il tempo perduto. In queste zone ancora incerte tra il vecchio e il nuovo, la cui gente è immersa nella tradizione eppure costantemente attratta dalle novità, si vive come su due vite parallele, che si incontrano e dividono restando tuttavia ben definite. Qui le tradizioni galluresi resistono forti e si ha ancora vivo il ricordo di quando, fino quasi agli anni ’70 del novecento, si viveva senza energia elettrica, quando le strade erano poco più che mulattiere, quando spostarsi era complicato e si cercava di produrre a casa ciò che serviva. Percorrendo queste strade in pieno inverno, sull’asfalto che si disegna tra le tanche lavorate di fresco, si sente forte l’odore “di l’ammazzatogghju” portato dal vento che s’insinua tra le case, un misto di sangue e setole bruciate che solo chi ha vissuto da sempre la preparazione del maiale sa riconoscere. A dicembre c’è odore di festa nelle campagne, qui gli stazzi resistono ancora e sono vivi, ci si sposta di casa in casa quando si preparano gli insaccati, per aiutare gli amici in questa operazione che richiede giorni, per scambiarsi le novità, per preparare e mangiare insieme il risotto con la pulpeddha, un rito mai dimenticato. “Lu mannali” è stato chiuso per molti mesi, in attesa del giorno in cui sarà sacrificato per alimentare la famiglia; quando è tempo, gli uomini sbrigano personalmente questa delicata operazione, con perizia, per non far soffrire l’animale: conoscono il punto giusto in cui affondare la lama, senza indugio ma col rispetto che si deve a una vita. Ad occhio si pesa la bestia, si decide come procedere per il taglio e lo svuotamento, anche queste operazioni che richiedono grande attenzione e perizia, si beve del vino, si parla; anche questo, se vogliamo è come un salotto, un piccolo forum campestre in cui si parla di lardo, vita e morte, matrimoni e cucina, studio e lavoro, salute, ognuno portando un po’ di storia di sé. Si beve e si parla pensando al domani, ai propri figli e agli amici, al nuovo anno, in questa vita appena sfiorata dalle lontane questioni nazionali, in questo cortile chiuso nei confini semplici della gestualità ancestrale. Si lavora alacremente tra le mura domestiche, occorrono molti contenitori, stracci puliti, acqua bollente, spezie e sale, aglio, vino e finocchio selvatico, a chi piace, per condire la polpa tagliata a piccoli pezzi, occorre lavare bene il budello, preparare la cantina ad accogliere le salsicce che penderanno dalla pertica per almeno quaranta giorni. Forse a Natale, forse a Capodanno, si commenta. Ognuno un compito, gli anziani seduti al fuoco raccontano storie, vecchi ricordi che affiorano, di quando Babbai Petru era giovane e guidava la sua Balilla, unico esemplare, di quando pioveva tanto che i fiumi straripavano, di quando alle scarpe si applicavano i chiodi perché durassero di più. I ragazzi fanno spallucce, sembrano distratti, tornano al cellulare (che in queste zone bisogna tener fermo in un punto perché non c’è campo), ma la luce nei loro occhi dice che questi giorni li ricorderanno molto bene, tra dieci, vent’anni forse, torneranno ad affiorare tra le speranze e il reale; i più fortunati avranno ancora uno stazzo cui badare, un tancatu e un mannali, un lembo di Gallura su cui vivere.
Antonella Bonacossa – Agriturismo in Sardegna B&B Olbia

Per approfondimenti: salsiccia sarda, Tradizioni in Gallura